La “festa della Madonna della Pietà“ ebbe origine durante la “Tornata della Congrega” del 23 Aprile 1897. In quella data si deliberò che si deve solennizzare “in ogni Sabato Santo [...] la festa della Madonna della Pietà, uscendo in processione la mattina di detto giorno la statua che sarà fatta con le oblazioni volontarie dei fratelli e delle sorelle“. Priore all’epoca era Antonio Zanni mentre padre spirituale era il teologo don Salvatore Ruta.
Il gruppo statuario fu scolpito in cartapesta dal leccese Giuseppe Manzo e, sebbene completato in fasi successive, fu mandato a Ruvo nel 1898. Esso rappresenta la Vergine Maria in gramaglie, seduta ai piedi della croce con gli occhi rivolti verso il cielo e con sulle ginocchia il corpo senza vita di Gesù schiodato dalla croce.
Sul petto della Madonna si legge “Mauro Minafra fu Antonio 1901″ il che ci da due informazioni: il nome del devoto che contribuì alla realizzazione e ci dice che il gruppo statuario fu sicuramente completato nel 1901. Dal 1898 al 1901, infatti, la testa e le mani della Vergine furono sostituite da quelle di una vecchia statua dell’Addolorata custodita in chiesa e anche il Cristo morto inviato dal Manzo nel 1898 fu provvisorio e venne sostituito nel 1928.
Dal 1958 il gruppo statuario, molto venerato a Ruvo non solo il Sabato Santo ma anche nel mese di Settembre, fu portato in processione non più la mattina bensì il pomeriggio del Sabato Santo.
Nel 2004 il gruppo statuario ha subito un importante intervento di restauro coordinato dal maestro Leonardo Marrone di San Ferdinando di Puglia. Il restauro ha consolidato le strutture portanti, ha ricongiunto gli elementi staccati, rimosso le patine stratificate e ha restituito al simulacro i colori originari. Inoltre è emerso sotto il collo della Madonna un’attestazione di merito al maestro Manzo premiato con la Medaglia d’oro all’esposizione di Torino del 1898.